Vale la pena visitare la Borgogna se non si è appassionati di vino?

Una capanno in muratura con una finestra e un tetto rosso sorge al centro di un vasto vigneto al tramonto.

"Forse dovremmo evitare di restare a casa" ho sussurrato a mio marito non appena lo stuccatore ci ha informati che i lavori al nostro appartamento di Edimburgo si sarebbero protratti per cinque giorni pieni. Non riuscivo a sopportare il pensiero di dover vivere per quasi una settimana circondata da polvere e caos, camminando per casa in punta di piedi, e passando serate intere a pulire.

È stato questo il prologo al nostro viaggio improvvisato in Borgogna (Francia): fondamentalmente ci siamo andati perché, nelle date dei lavori del nostro stuccatore, si è presentatasi è presentata un'opportunità di house sitting, ovvero di fare da custodi a casa e gatto di una famiglia di Beaune in cambio di soggiorno gratuito. Non si è trattato di un'agognata vacanza finalmente resasi possibile, né di una destinazione selezionata con mesi di ricerche e preparazione.

Sebbene all'inizio fossi elettrizzata all'idea di cambiare aria per un po', all'avvicinarsi della data di partenza, si è cominciato ad insinuare in me un dubbio: forse la Borgogna non era esattamente dove avrei scelto di andare. Perché? Perché con questa terra avevo sempre solo associato una cosa: il vino. E, nonostante occasionalmente accompagni un buon pasto con un bicchiere di rosso o di bianco, la mia conoscenza del vino è, beh, al massimo amatoriale. Come mi sarei intrattenuta in una destinazione la cui attrazione principale è qualcosa per cui non nutro una particolare passione?

Potete già indovinare com'è andata alla fine, vero? In meno di tre settimane la Borgogna mi ha conquistata completamente. Ci sono arrivata da visitatrice esitante e un poco scettica, e me ne sono andata da grande sostenitrice di tutto quello che la riguarda e definisce. È davvero così facile farsi incantare da questa regione.

Quindi, se pensate che la Borgogna non faccia al caso vostro perché non siete abbastanza appassionati di vino da organizzarci attorno un viaggio, continuate a leggere, e lasciate chi vi spieghi perché questa parte della Francia potrebbe calzare a pennello anche a voi.

La Borgogna non gira solo intorno al vino

Vale la pena visitare la Borgogna se non si è appassionati di vino? Successione di vecchie case caratteristiche nel villaggio francese di Semur-en-Auxois
Vale la pena visitare la Borgogna se non si è appassionati di vino? Vasto campo con migliaia di girasoli e colline verdi sullo sfondo

Voglio sfatare subito il mito che la Borgogna derivi la sua attrattiva solo dal vino.

Se anche voleste tenervi alla larga dal prodotto più famoso della regione, vi garantisco che avreste comunque un bel po' di opzioni per tenervi occupati. Anzi, è difficile immaginare una destinazione più completa dal punto di vista turistico.

L'essenza rurale della Borgogna ammalia con le sue dolci colline tappezzate non solo di vigneti, ma anche di foreste rigogliose e distese dorate di girasoli e senape. La sua magnifica campagna è disseminata di caratteristici borghi, fieri castelli, e antichi monasteri. Cinque dei villaggi ufficialmente riconosciuti come “più belli di Francia” (Les Plus Beaux Villages de France) sono accoccolati fra le pieghe del suo paesaggio ondulato, e il suo patrimonio culturale conta ben quattro siti protetti dall'UNESCO.

Neanche gli amanti delle attività all'aperto avranno di che rigirarsi i pollici: la Borgogna offre centinaia di chilometri di sentieri, percorsi ciclabili, e circuiti esplorabili a cavallo. Possiede suggestivi fiumi e canali navigabili su barche, kayak, e canoe. Può essere perfino ammirata dall'alto a bordo di una mongolfiera.

E poi, c'è il cibo. Perché la produzione di vino inevitabilmente attrae il grande talento di chef alla ricerca di nuove soluzioni per elevare l'esperienza culinaria attraverso contaminazioni creative di cucina ed enologia. Ma anche perché il vino non è l'unica eccellenza gastronomica qui. Mai sentito parlare della senape di Digione? Produttori locali di senape offrono assaggi e visite dei loro laboratori, e al ristorante non è raro vedersi portare un vasetto di questa aromatica specialità per accompagnare i piatti. E come non menzionare i formaggi della Borgogna? Le quattro Denominazioni di Origine Protetta (Epoisses, Chaource, Charolais, e Mâconnais) e due Indicazioni Geografiche Protette (Brillat-Savarin e Soumaintrain) ulteriormente confermano come la dedizione regionale alla qualità alimentare si estenda ben oltre il vino.

Pensate di non essere interessati al vino?
La Borgogna potrebbe convertirvi

Vale la pena visitare la Borgogna se non si è appassionati di vino? Cartello di fianco ad un negozio di vini a Beaune che invita i clienti ad entrare per una degustazione gratuita
Is Burgundy worth visiting if you are not into wine? Two glasses of red wine at a wine tasting at Chateau de Pommard

Potreste recarvi in Borgogna per esplorare la storia antica dei suoi castelli e monasteri, girovagare per le stradine acciottolate dei suoi villaggi da cartolina, o immergervi nei suoi paesaggi in una vacanza attiva all'aria aperta.

Però, a meno che non siate astemi, il mio consiglio è quantomeno di provarlo, questo prodotto tanto decantato.

Il vino in Borgogna è più del risultato di una pratica agricola; è una parte essenziale della sua identità. La viticultura ne ha modellato il paesaggio e lo sviluppo economico, ed è profondamente intessuta nella sua storia e cultura. La produzione vinicola trova le proprie radici nella presenza romana nell'area, e gran parte della sua diffusione è dovuta agli ordini religiosi che qui instaurarono monasteri e abbazie nel Medio Evo. Queste comunità religiose furono le prime ad osservare che la stessa varietà di vite produceva vini differenti a seconda dello specifico lotto di terreno in cui era stata piantata; fu questa realizzazione a gettare le fondamenta per la cultura dell'individualità del terroir - un concetto profondamente radicato in Borgogna secondo il quale la combinazione unica di ambiente, geologia, e fattori umani determina il particolare prodotto di un'area specifica.

Quando assaporate un vino di Borgogna, gustate secoli di passione, competenza, e dedizione. Sposate un'esperienza che è tanto culturale quanto gastronomica.

Le principali zone vinicole sono attrezzate per accogliere e soddisfare tutti i livelli di conoscenza enologica, e fanno sì che sia molto semplice per noi visitatori farci coinvolgere dalle attività del settore: le degustazioni si trovano in quasi tutte le aziende vinicole, cantine, botteghe di vini, e negozi di specialità alimentari; i vini della regione figurano al bicchiere o in bottiglia nei menu di ogni ristorante; le visite guidate a tema enologico abbondano un po' dappertutto. E nonostante il prestigio che circonda il campo, l'anima agricola della Borgogna la rende una regione dai residenti accoglienti e alla mano - anche quando le loro cantine contengono oro liquido. Non ho mai notato alcuna superbia nel modo in cui, in castelli o cantine di pregio, mi sono stati proposti dei Premier Crus all'assaggio (anche se ho colto un sommelier un po' di sorpresa quando ho detto che mi sembrava di sorseggiare gelato - ma dopotutto era il mio sesto vino, avrà pur capito!), né nel modo in cui le mie domande amatoriali hanno ricevuto risposta.

Infine, la parte migliore del vino di Borgogna è che non necessita un palato particolarmente raffinato per farsi apprezzare: credo che chiunque abbia mai assaggiato del vino riconoscerà istantaneamente che questi Pinot Neri e Chardonnay sono speciali. Io per prima sono una convertita e penso che in futuro affronterò le liste dei vini al ristorante con maggiore disinvoltura: se c'è un vino di Borgogna, so che non corro rischi.

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