7 cose da fare per godersi una visita di Padova
È quasi sorprendente il numero di luoghi artistici, storici, o anche solo generalmente interessanti che Padova offre. Se decidete di vederli tutti aspettatevi una giornata molto piena – benché appagante.
Più che una lista completa di tutti i luoghi di interesse di Padova, quella che segue è una combinazione di attrazioni turistiche con modi più rilassati di apprezzare la città attraverso i suoi costumi, cibo, e atmosfera generale.
Indice
1) Sposare la cultura della piazza
2) Continuare a tramandare l’antica tradizione del mercato
3) Girovagare per l’atmosferico labirinto del vecchio ghetto ebraico
4) Cercare il classico scatto della Specola riflessa
5) Riempirsi gli occhi con il capolavoro rivoluzionario di Giotto
6) Unitevi agli amanti del caffè per una visita al Caffè Pedrocchi
7) Tuffatevi nel mondo del cibo di strada
1) Sposare la cultura della piazza
È nelle piazze che Padova esercita il suo maggior fascino. Da grandi piazze storiche che ospitavano corse dei cavalli in epoca romana, ad eleganti salotti all’aperto concepiti per le passeggiate dei nobili nel Medio Evo, ad aree di mercato da tempi immemori, a pittoreschi spazi aperti cosparsi di tavolini e sedie. Le chiese più importanti e gli edifici più ricercati della città ne fanno spesso da sfondo, creando la scena contro cui padovani e non si radunano e socializzano da secoli. Concili di nobili e competizioni equestri potranno anche appartenere ormai al passato, ma i mercati sono più vivi che mai, e il numero di ristoranti e bar che aprono le loro porte su questi vasti spazi lastricati parla chiaro sul dove i padovani amino passare il tempo.
Anche se finirete di sicuro in una qualche piazza mentre girovagate per il centro storico, cercate di non perdervi le seguenti.
PIAZZA DEI SIGNORI
Fiancheggiata da portici che forniscono riparo ad eleganti negozi e ristoranti, e coronata su un lato da una splendida torre dell’orologio, Piazza dei Signori è tradizionalmente la più formale e raffinata delle piazze padovane.
Qui, diversi momenti della giornata ne forniscono un’esperienza significativamente diversa.
Se la vostra visita è mattutina, vi imbatterete nel mercato di abbigliamento che si tiene qui quasi quotidianamente. In questo caso, non lasciate che le bancarelle vi distraggano da quanto vi circonda: i palazzi eleganti, i balconi decorati che si sporgono sopra le arcate dei portici, la bianca torre dell’orologio.
Se invece ci arrivate nel tardo pomeriggio o di sera vi troverete immersi un’atmosfera molto più languida e rilassante. È in questo momento che Piazza dei Signori diventa quello che i padovani chiamano il “salotto della città”. Le bancarelle del mercato lasciano il posto a tavolini e sedie di bar e ristoranti, mentre gli acquirenti della mattina sono sostituiti dai gruppi dell’aperitivo o dell’apericena. La gente del luogo si incontra per uno spritz alla fine di una giornata lavorativa o dopo le lezioni universitarie, o si trattiene oltre per cenare all’aperto d’estate.
Vi consiglio vivamente di seguirne l’esempio: sceglietevi un tavolino, ordinate uno spriss o un Prosecco e sedetevi ad osservare lo spettacolo della vita sociale padovana. Vi garantisco che non vi annoierete.
PIAZZA DELLA FRUTTA E PIAZZA DELLE ERBE
Queste due piazze formano da secoli l’area dei commerci e degli eventi pubblici – dall'estrazione dei numeri del lotto alle esecuzioni capitali!
Sono separate dal maestoso Palazzo della Ragione, un edificio capolavoro del Medio Evo che è essenzialmente un enorme salone circondato da una loggia e sorretto da 90 colonne. L’interno è anche più grandioso dell’esterno, con un soffitto di legno a volta alto 40 metri e pareti ricoperte di stupefacenti affreschi patrimonio UNESCO.
L’area del colonnato sotto il salone è da sempre stata concepita ed utilizzata come mercato coperto, il che ulteriormente sancisce il ruolo commerciale di questa parte della città, sede di scambi mercantili fin dall’epoca romana. E ad oggi, fare la spesa ai negozi “Sotto il Salone” costituisce normale routine per molti padovani (vedete anche il punto 2 sui mercati cittadini).
Sia Piazza della Frutta che Piazza delle Erbe ospitano il mercato di mattina e si rilassano di pomeriggio, ma è all’imbrunire che mostrano tutto il loro fascino, grazie agli aloni dorati dei lampioni e allo sfondo degli eleganti palazzi circostanti.
PRATO DELLA VALLE
Un poco fuori dal gruppo di piazze del centro storico si trova Prato della Valle, una piazza che occupa un’area più grande delle tre precedenti messe insieme. Si tratta proprio di una delle piazze più vaste d’Italia, e vederla aprirsi davanti ai propri occhi quando si arriva da una delle strade laterali vi riempirà gli occhi.
Fatevi strada verso l’erbosa isola ellittica nel mezzo di questo spazio enorme attraversando uno dei quattro ponti monumentali sul canale circostante. Anche in una giornata poco affollata, le 78 statue della storia e del folklore padovani vi renderanno impossibile sentirvi soli, ma non aspettatevi alcuna compagnia femminile da loro: sono tutti uomini, nonostante la recente proposta (prima fortemente dibattuta, poi finita nel dimenticatoio, come racconta questo articolo del Mattino di Padova) di introdurre una statua di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, prima donna laureata d’Europa.
Prato della Valle è una piazza antica, come dimostrano i resti di un anfiteatro romano rinvenuto durante il prosciugamento del canale centrale. Anche la sua funzione di area di scambi mercantili si fa risalire alla stessa epoca romana.
Oggi questo spazio è utilizzato per tutti i più grandi eventi cittadini, da concerti, a gare di pattinaggio, allo spettacolo dei fuochi di Capodanno. Ma anche in un giorno qualsiasi, resta uno dei posti che i padovani preferiscono per uscire e incontrarsi. Unitevi a loro trovando uno spazio libero fra le statue lungo il canale e prendetevi il tempo di ammirare l’architettura elegante degli edifici che circondano la piazza.
DETTAGLI E CONSIGLI
DOVE
Piazza dei Signori, Piazza della Frutta, Piazza delle Erbe, Prato della Valle, Palazzo della Ragione
QUANDO
- A meno che non siate interessati ai mercati, le piazze mostrano la loro versione migliore nel tardo pomeriggio o la sera
- Orario di apertura del Palazzo della Ragione: 09:00-19:00 Feb-Ott | 09:00-18:00 Nov-Gen, ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura
PREZZO
Palazzo della Ragione: adulto / ridotto € 8,00 / € 6,00, biglietto incluso nella Padova Urbs Picta Card
2) Continuare a tramandare l’antica tradizione del mercato
Con una tradizione lunga 800 anni e ancora in piena attività, i mercati di Padova sono una componente essenziale della sua storia ed identità.
Come nella maggior parte dei mercati italiani, un giro per bancarelle non si riduce solo al fare la spesa per la cena o comprare una bella sciarpa a buon prezzo. Andare al mercato è un rituale giornaliero per molti padovani, l’occasione per tenersi aggiornati fra amici o per farne di nuovi mentre si sbircia la merce in vendita, e la possibilità di farsi qualche risata se i venditori sono in vena. Informazioni vengono fatte girare e pettegolezzi locali sono tenuti in vita fra invitanti mostre di prodotti freschi o davanti ad un espresso al banco di un bar vicino.
Se volete immergervi nella vita della città, tuffatevi sotto le tende color crema e respirate l’atmosfera di un’esperienza molto padovana. Oppure seguite una persona del luogo in un tour guidato dei mercati seguito da un autentico pasto padovano fatto in casa.
Le medievali Piazza della Frutta e Piazza delle Erbe esistono e furono concepite proprio per lo scopo di ospitare attività mercantili. La merce in vendita sarà un po’ cambiata attraverso i secoli, ma queste piazze sono rimaste fedeli alla loro funzione originale.
A separare queste due piazze è forse la testimonianza più evidente dell’anima commerciale di Padova: Palazzo della Ragione. Costruito oltre 800 anni fa come palazzo di giustizia e sede dell'amministrazione cittadina, lo spazio sottostante il grande salone fu pensato per ospitare il mercato coperto.
Questo è il mio mercato preferito.
Ad oggi, le gallerie “Sotto il Salone” risuonano delle attività di macellai, pescivendoli, venditori di formaggi e altri prodotti alimentari da banco, panettieri e produttori di pasta fresca. È facile trattenersi dal comprare frutta, verdura o abbigliamento negli altri mercati cittadini, ma vi sfido a non cedere alla tentazione di questi ben di Dio.
Se vi avvicinate a Palazzo della Ragione da Piazza della Frutta e vi dirigete verso il Volto della Corda (la grande arcata che conduce a Piazza delle Erbe), cercate le antiche misure ufficiali scolpite nella pietra bianca del Palazzo, giusto di fianco al Bar dei Osei. Il loro scopo era di essere confrontate con le misure usate dai commercianti per la loro merce, e quindi garantire che non venissero vendute quantità inferiori spacciandole per quelle legali. Evidentemente i mercanti di quell’epoca non erano i più affidabili se l’angolo presso cui usavano riunirsi lì vicino si chiama il Canton delle Busie!
DETTAGLI E CONSIGLI
DOVE
Piazza dei Signori, Piazza della Frutta, Piazza delle Erbe, Prato della Valle, Palazzo della Ragione
QUANDO
- I mercati seguono orari leggermente diversi, ma come regola generale sono tutti aperti la mattina dal lunedì al sabato fino almeno all’una
- Orario di apertura del Palazzo della Ragione: 09:00-19:00 Feb-Ott | 09:00-18:00 Nov-Gen, ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura
PREZZO
- Tutti i mercati hanno ingresso libero
- Palazzo della Ragione: adulto / ridotto € 8,00 / € 6,00, biglietto incluso nella Padova Urbs Picta Card
3) Girovagare per l’atmosferico labirinto del vecchio ghetto ebraico
Se le ampie piazze di Padova vi fanno sentire agorafobici, troverete conforto nel caratteristico labirinto di portici e viuzze acciottolate che formano l’antico ghetto ebraico.
Per arrivarci, attraversate la strada che delimita Piazza delle Erbe e girate in via S. Squarcione o via dei Fabbri. Arriverete in via S. Martino e Solferino, l’asse principale del ghetto.
Quando venne ufficialmente designata come ghetto nel 1603, quest’area ospitava già la maggior parte della comunità ebrea, che era giunta in città richiamata dalle opportunità commerciali e dalla tolleranza religiosa della prestigiosa università - dove era loro concesso di laurearsi a differenza di altri istituti europei.
Purtroppo le condizioni dei residenti del ghetto peggiorarono al loro crescere in numero e al proporzionale ridursi dello spazio a disposizione. Mentre gironzolate noterete come la fila di finestre più alta è molto più piccola di quelle sottostanti. La spiegazione sta nel fatto che nuovi spazi abitativi si potevano solo ottenere aggiungendo piani agli edifici già esistenti, ma la scarsità di risorse ha comportato appartamenti con soffitti bassi.
Ora che fortunatamente i tempi della segregazione sono un ricordo del passato, questa è una delle aree più atmosferiche di Padova.
Lasciandomi alle spalle lo spazio aperto della piazza e procedendo nel rassicurante abbraccio dell'ombra sotto le arcate, ho provato subito un debole per questo tranquillo quartiere residenziale fatto di stradine curve, un paio di osterie tradizionali, e qualche negozietto caratteristico.
Particolarmente deliziose sono la verdeggiante ‘Piazzetta’ centrale e la sezione di via S. Martino e Solferino fra la Piazzetta e via Roma.
DETTAGLI E CONSIGLI
DOVE
Ghetto di Padova
QUANDO
Atmosferico a tutte le ore del giorno
4) Cercare il classico scatto della Specola riflessa
Durante la mia esplorazione padovana, sono sconfinata oltre il ghetto, incuriosita dalla sfilza di laboratori artigianali in via S. Gregorio Barbarigo. Qui, una vetrina di violini di recente realizzazione mi ha fatta soffermare, e non ho potuto resistere alla tentazione di fare alcune foto a questi splendidi strumenti.
Il liutaio, un elegante signore che aveva chiaramente visto molti altri fotografi fermarsi alla vista delle sue creazioni, mi ha invitata ad entrare nel suo negozio. Abbiamo finito per chiacchierare un bel po’, e quando sono uscita avevo aggiunto fotografie in macchina e allungato la lista di luoghi da visitare in città.
Uno di questi era la Specola, l’antica torre di osservazione astronomica posizionata in una delle aree più pittoresche di Padova al biforcamento di uno dei suoi canali principali.
Per apprezzare appieno la vista e ottenere le foto migliori, dirigetevi al Ponte Paleocapa. Da qui sono interamente visibili il riflesso della Specola sulle acque sottostanti e il ponticello alla sua destra.
Molto affascinante è anche la storia di questa antica torre, una vicenda di evoluzione e redenzione.
Costruita nel nono secolo come torre difensiva chiamata Torlonga, fu convertita quattrocento anni dopo a prigione e luogo di tortura dal crudele tiranno Ezzelino III da Romano. Dopo la sua caduta, la torre fu abbandonata e fu lasciata andare in rovina per la maggior parte dei successivi quattro secoli.
Ma nel diciottesimo secolo, durante il dominio veneziano, fu designata ad ospitare l’osservatorio astronomico dell'università, un ruolo che ha ricoperto fino al 1942.
Sopra una delle porte che un tempo conducevano alle prigioni, un’iscrizione latina recita:
1242
questa torre che un tempo conduceva alle ombre infernali
ora sotto l’auspicio dei Veneti apre la via agli astri
1767
Ora nella torre si trova il Museo dell'Osservatorio Astronomico di Padova.
DETTAGLI E CONSIGLI
DOVE
Specola (Museo dell’Osservatorio Astronomico di Padova)
QUANDO
- Il momento migliore per fotografare la Specola è il tardo pomeriggio, quando la torre viene illuminata dalla luce dorata di fine giornata
- Il Museo dell’Osservatorio Astronomico è aperto da Aprile ad Ottobre e solo per visita guidata. La visita può essere prenotata compilando un modulo disponibile nel sito web dei Beni Culturali dell’Astronomia Italiana ma segue orari prestabiliti.
PREZZO
La visita guidata del museo costa € 8,00 a persona
5) Riempirsi gli occhi con il capolavoro rivoluzionario di Giotto
Se c'è un motivo per cui noi Italiani conosciamo Padova, è spesso la Cappella degli Scrovegni.
Prima di visitarla, avevo sentito parlare degli stupefacenti affreschi del diciassettesimo secolo che ricoprono ogni centimetro quadrato di mura e soffitto di questa chiesetta, e di come essi rappresentassero un momento topico nella storia dell’arte figurativa. Quindi, quando ho preso il mio biglietto online, ero pronta a farmi abbagliare.
Se non siete particolarmente appassionati di arte e anzi siete proni alla “stanchezza da museo”, permettetemi di darvi una ragione per considerare ugualmente questa visita: dura solamente mezz’oretta e, credetemi, ne vale la pena!
Per ridurre l'impatto di noi visitatori e preservare questa antica e delicata cappella, è in vigore un particolare protocollo.
Funziona così: sono autorizzati ad entrare solo gruppi di massimo 25 persone alla volta, e bisogna prima trascorrere circa 15 minuti in una specie di anticamera esterna dalle pareti di vetro. Qui, mentre si guarda un video informativo (e molto interessante) sulla Cappella e la sua storia, l’aria circostante è depurata da eccessive umidità e polvere. Alla fine del video, il gruppo viene fatto entrare nella Cappella per soli 15-20 minuti.
Ma è allora che il vero spettacolo comincia.
Prima si viene colpiti dai colori: profondi, vibranti blu, arancioni e bordeaux avanzano verso di voi da tutte le direzioni. Non c'è nulla di tenue o rilassante in questa palette: queste sono tinte che i vostri occhi non possono ignorare.
Dopo si comincia a fare attenzione e a cercare di “leggere” gli affreschi. Immaginatevi che la bobina di un film sia stata srotolata contro le mura in una spirale a tre livelli. Potrete letteralmente guardare le storie della vita di Maria e di Cristo svolgersi davanti a voi mentre muovete gli occhi lungo la “pellicola”. Non riesco a pensare a nulla di più moderno e geniale.
Successivamente, quando ci si comincia a soffermare sulle scene individuali, arriva la drammaticità: donne disperate con lacrime che ne solcano le guance, una coppia che scambia un bacio sulle labbra, uno spaventoso diavolo nero dietro a Giuda, Gesù che fissa negli occhi Giuda mentre riceve il famoso bacio traditore, tutti i tipi di torture immaginabili inflitti ai condannati dell’inferno. La rappresentazione realistica delle emozioni umane è ciò che differenzia maggiormente questi affreschi dall’arte figurativa precedente: per la prima volta, le persone potevano immedesimarsi in queste scene bibliche, e sentirsi coinvolti (e probabilmente terrorizzati) dalla loro visione.
Alla fine, si riescono a notare quei piccoli dettagli che Giotto ha aggiunto per spingere la magia ancora oltre. Non sono riuscita a trattenere un’esclamazione quando ho visto che le aureole di alcuni personaggi sporgono parzialmente dall’intonaco come se ne stessero uscendo per materializzarsi.
DETTAGLI E CONSIGLI
DOVE
Cappella degli Scrovegni
QUANDO
- Aperta tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:00
- Fra fine Marzo e inizio Novembre c’è anche un’apertura serale fra le 19:00 e le 22:00
PREZZO
- I biglietti possono essere acquistati sia alla Cappella sia online dal sito web ufficiale cliccando su “Prenota la visita” (e pagando € 1,00 di prevendita)
- Adulti tutti i giorni eccetto i lunedì non festivi / cittadini UE over 65, gruppi di almeno 10 persone / ragazzi dai 6 ai 17 anni, studenti di tutte le età, insegnanti / bambini fino a 5 anni, persone con disabilità e accompagnatori, titolari di Padova Urbs Picta Card: € 15,00 / € 11,00 / € 6,00 / gratis
- Il biglietto standard include anche l’ingresso al Museo Eremitani e a Palazzo Zuckermann, tranne i lunedì non festivi (quando viene ridotto a € 11,00)
6) Unitevi agli amanti del caffè per una visita al Caffè Pedrocchi
Non c'è modo migliore per apprezzare la cultura di un luogo che godendosi una bevanda calda e un dolcetto mentre ci rilassa circondati da eleganti interni.
Questa è l’esperienza che offre il Caffè Pedrocchi.
Uno dei caffè storici d’Italia, quest’icona padovana è intrecciata alla storia e al folklore della città dal 1831. Aperto ventiquattr’ore al giorno fino al 1916, motivo per cui venne presto soprannominato il “caffè senza porte”, il Pedrocchi accoglieva avventori di tutte le appartenenze sociali e invitava i visitatori a trattenersi ai suoi tavoli anche senza obbligo di consumazione.
Gli interni sontuosi non contraddicevano il carattere liberale del Caffè, che divenne luogo di incontro per artisti, intellettuali, e anche studenti squattrinati della vicina università. Nel 1848 la prossimità di quest’ultima fu fatale ad uno dei muri interni, colpito da un proiettile sparato da un soldato austriaco verso gli studenti in protesta quando Padova era sottoposta alla dominazione austriaca. Il foro è ancora chiaramente visibile (anche grazie ad una targa che vi è ora affissa attorno), in quella che ora si chiama la Sala Bianca.
Visitare questo caffè al giorno d’oggi significa crogiolarsi in una miscela di storia, lusso, e autoindulgenza.
Mi ci sono recata in una mattina di gennaio e non posso nascondere che mi sono sentita leggermente intimidita dalla maestosità dell’edificio. Mi sarei sentita fuori posto una volta all’interno? Avrei trovato i prezzi esagerati? Che tipo di clientela ci sarebbe stata all’interno, e avrei finito con l’attirare l’attenzione perché diversa?
Ma una volta superata la soglia ho realizzato presto che la reputazione storica del Pedrocchi come luogo aperto a tutti è ancora ben fondata.
Certo, questo non è un luogo in cui ci si senta di mettere i piedi sulle sedie. Aspettatevi lucidi marmi venati, lussuosi velluti, dettagli dorati, antichi specchi alti fino al soffitto, e vecchie mappe stese su intere pareti. Le bevande sono servite con biscotti croccanti e piccoli bicchieri di acqua frizzante.
Eppure, l’atmosfera è rilassata, i camerieri sorridono, la clientela è variegata. I prezzi sono proporzionati al carattere del luogo ma non sono eccessivi.
Ho voluto sposare l’eccezionalità del contesto e ho ordinato un Caffè Pedrocchi (anche chiamato Pedrocchino), un espresso ricoperto da uno strato vellutato di panna alla menta e un velo di cacao amaro. Viene servito senza cucchiaino perché è proibito zuccherarlo o mescolarlo. L’ho trovato molto gradevole ma non posso escludere la possibilità che la bellezza del contesto abbia influenzato le mie papille gustative!
Alcuni tour della città hanno qui la loro conclusione e non posso pensare ad un luogo migliore per socializzare, scambiare impressioni, rilassarsi. È un po' come seguire le orme di intellettuali e artisti che nel corso dei secoli hanno trovato conforto nel lusso democratico del Caffè Pedrocchi.
DETTAGLI E CONSIGLI
DOVE
Caffè Pedrocchi
QUANDO
Aperto tutti i giorni dalle 8:00 alle 00:00
PREZZO
Un Pedrocchino costa € 5,50
7) Tuffatevi nel mondo del cibo di strada
Il Nord Italia ha una solida tradizione di cibo da bar, o cicchetti, piccole ma gustose porzioni di cibo. Da città del nord che ha anche una vasta popolazione di studenti da nutrire, Padova ha una cultura dello spuntino che include ma non si limita al cibo da bar.
Direi perfino che durante il giorno è più facile riempirsi lo stomaco con una selezione di snack piuttosto che girare alla ricerca di un ristorante vero e proprio. Per la cena è invece più adatta un’osteria.
Se come me siete amanti del cibo di strada e volete sposare la cultura dello snack padovano, ecco alcuni consigli:
Non aspettate di morire di fame o tutte le porzioni vi sembreranno inadeguate. Provate ciò che stuzzica il vostro palato in qualsiasi momento della giornata, indipendentemente da quanta fame avete. La mia esperienza mi ha insegnato che, anche quando ci si sente sazi, lo stomaco comincerà a reclamare nel momento in cui si gireranno i tacchi per cercare di resistere alla tentazione.
Se riuscite ad identificarla, accodatevi alla gente del luogo. Nessuno meglio di loro sa dove si trova il cibo buono. Ogni momento della giornata comporterà un diverso profilo demografico: di mattina e a pranzo cercate impiegati e altri lavoratori in pausa, mentre di pomeriggio il vostro target sono più gli studenti universitari e gruppi di amici di tutte le età.
Lasciate un po’ di spazio per il dolce. Io non sono proprio golosa, ma ho notato diverse pasticcerie con belle mostre di biscotti e torte. Se volete provare qualcosa di molto tipico, ordinate una fetta di torta Pazientina, un dolce a strati di crema, mandorle, e cioccolato.
Le mie ricerche online e sul campo mi hanno fatto identificare due posti particolarmente popolari fra la gente del luogo:
Bar Nazionale (Piazza delle Erbe, uno degli angoli sotto Palazzo della Ragione): un bar molto amato e specializzato in tramezzini. Se avete già provato un tradizionale tramezzino veneto, noterete che questi non sono i classici panini triangolari: sono fatti con lo stesso pane bianco morbido ma sono rettangolari e vengono leggermente tostati prima di essere serviti. C'è una grande varietà di farciture ma le opzioni vegetariane non sono molte.
Dalla Zita (via Gorizia, vicino a Piazza della Frutta): un’altra istituzione cittadina, questo piccolo bar senza pretese è un esercizio commerciale da 160 anni, e offre una selezione di più di 200 panini fatti sul momento. Il menù è fatto di cartoncini colorati attaccati al muro, ciascuno la descrizione di una diversa farcitura. Io ho optato per un semplice brie e zucchine. Mi è stato servito come una sezione di baguette tostata e, anche se non era proprio memorabile, mi è piaciuto come spuntino sostanzioso. Sono sicura ci tornerò per provare qualche altra combinazione.
Ho anche provato il Pastificio Artusi – De Bojo. Questa è solo una delle opzioni a disposizione per farsi un boccone Sotto il Salone (le arcate interne sotto Palazzo della Ragione), e ad attrarmi è stata la vasta selezione di pasta fresca ripiena, e il vedere fra i clienti impiegati del luogo e studenti. La combinazione di pasta e sugo di vostra scelta viene cucinata al momento e ci sono un paio di mensole e sgabelli all’interno su cui è possibile appollaiarsi per mangiare. Ma auguri a trovarli liberi! Io ho ordinato cappellacci ai porcini con burro fuso. I cappellacci erano molto saporiti ma non ho apprezzato molto il sugo: non ce n’era molto e ne ho sentito a malapena il gusto. La prossima volta ordinerò un’opzione dal sapore più deciso.
DETTAGLI E CONSIGLI
DOVE
In tutto il centro storico di Padova, ma soprattutto nell’area intorno a Piazza della Frutta e Piazza delle Erbe
QUANDO
In qualsiasi momento della mattina e del pomeriggio, pranzo incluso.
Hai un’altra destinazione in mente? Perchè non provi a cercarla qui?