Un’introduzione alla Finlandia
La Finlandia echeggia del suono della natura. O meglio, del silenzio della natura.
Non c'è niente di particolarmente vistoso nei paesaggi della Finlandia. I suoi monti sono le dolci colline della Lapponia. Le sue acque hanno il ritmo dello scorrere limpido di fiumi e di pagaie che increspano la superficie di laghi. E lo stereotipo del "finlandese silente", benché non del tutto giustificato (ne ho incontrati anche di loquaci!), ha origine nel fatto che i finlandesi si sentono appagati senza necessariamente doverlo esplicitare a parole.
È precisamente in questa tranquillità che risiede la magia della natura finlandese. Possiede una sorta di onestà che sbalordisce nonostante la mancanza di colpi di scena, vi accoglie come un vecchio amico, è accomodante come un paio di scarponi usati, ed elargisce con una generosità quasi materna. Il suo silenzio ricorda quello di un luogo sacro, e si fa strada dentro di voi mentre i respiri diventano più profondi, il petto si espande, e la fronte si distende.
I finlandesi lo sanno meglio di tutti. Sono orgogliosi del loro paese e celebrano i grandi spazi incontaminati che hanno tanto combattuto per liberare dalla potente stretta di Svezia e Russia. Durante l'estate li si trova lì fuori, diretti alle loro baite nella foresta, avidi di ogni goccia di sole, alla ricerca di bacche e funghi di bosco, e a pesca lungo le sponde di placidi fiumi e laghi. Ma li si trova fuori anche durante i lunghi e freddi inverni, a fare sci di fondo per godersi uno dei 41 parchi nazionali del paese, o anche solo per raggiungere il villaggio vicino. Ad assisterli nel sopportare gli estremi climatici c'è quella caratteristica finlandese per antonomasia chiamata “sisu” (una sorta di testardo stoicismo, o "fegato"), accompagnato da una buona dose di umorismo nero e da una sacrosanta risorsa culturale: la sauna.
Se questa combinazione di sconfinati spazi aperti e autentica umanità vi suona invitante, potete stare certi che la Finlandia catturerà il vostro cuore.
Lasciate pure a casa i tappi per le orecchie.
La mia esperienza della Finlandia
Ho visitato la Finlandia due volte, in circostanze molto diverse.
Ad innescare il primo viaggio è stata la mia amicizia con Sanna e Riikka, due fantastiche ragazze finlandesi che ho conosciuto quando abitavo a Venezia. Devo ammettere che in quel momento della mia vita la Finlandia non era proprio in cima alla mia lista dei viaggi da sogno. Però, più passavo il tempo con Sanna e Riikka, più crescevano in me la curiosità e l'interesse per il loro paese, e qualche mese dopo il loro ritorno in patria, sono andata a raggiungerle nel loro villaggio di Kauhajoki.
Era estate piena. Il profumo di pini e betulle riempiva l'aria, bacche rosse e arancio coloravano i bordi dei sentieri, e il sole splendeva (e mi svegliava) anche in ore inopportune.
Sanna e Riikka mi hanno accolta nelle case delle loro famiglie e mi hanno regalato una totale immersione nella vita dei finlandesi. Ho sudato in innumerevoli saune, fatto la conoscenza di più o meno ogni abitante del villaggio, trascorso una notte in un'autentica baita di famiglia sul fiume, gustato piatti tradizionali fatti in casa (incluse le polpette che i finlandesi adorano e uno stufato di alce cucinato dal suo stesso cacciatore), e perfezionato la mia pronuncia di hölkyn kölkyn (il loro cin cin) sollevando un bicchierino di vodka Koskenkorva.
In sostanza, per una settimana ho vissuto come una vera finlandese, un'esperienza di cui farò per sempre tesoro. Mi sono sentita accolta e coccolata come se fossi stata ad una rimpatriata in famiglia.
La mia seconda visita alla Finlandia è avvenuta alcuni anni dopo la prima e non avrebbe potuto essere più diversa. Mi sono messa in viaggio alla fine del mese di dicembre, quando questa terra si era trasformata in una favola innevata.
Ero alla ricerca di un'autentica esperienza invernale, e ho finito col trovarla immergendomi nei magici paesaggi della Lapponia.
Gli alberi si piegavano e oscillavano piano sotto il peso di strati e strati di neve, i laghi riposavano sotto brillanti lastre di ghiaccio, un vento freddo sembrava conoscere la strada che portava sotto le pieghe delle mie sciarpe (sì, plurali), e il sole non saliva mai oltre l'orizzonte. In quest'occasione non ho potuto incontrare Sanna e Riikka ma ci siamo tenute in contatto, e ciò che mi avevano precedentemente insegnato sul loro paese è riaffiorato alla mia memoria con affettuosa chiarezza.
Se i finlandesi si erano presi cura di me alcuni anni prima, questa volta è stata la natura a viziarmi.
Sul treno notturno fra Helsinki e Rovaniemi, dalla finestra della mia cuccetta, ho visto con trepidazione i livelli di neve crescere a vista d'occhio. Poi, nel corso della settimana successiva mi sono avventurata in foreste silenziose, ho guidato una slitta trainata da husky in mezzo a candide colline innevate, ho ciaspolato fra enormi "fantasmi di neve" (alberi così coperti di neve da sembrare fantasmi), e sono stata l'oggetto degli sguardi curiosi delle renne che pascolavano indisturbate lungo la strada.
E per tutto il tempo ho invidiato i proprietari delle baite scarlatte o gialle che punteggiano di colore questa terra incantata.
Non chiedetemi se preferisco la Finlandia dell'estate o quella dell'inverno. Entrambe le versioni sono state così generose nei miei confronti che sceglierne una mi farebbe sentire ingrata verso l'altra.
Ma credo che per conoscere ed amare questo paese se ne debba fare esperienza in più di una stagione.
Il che è una decisione a basso rischio: ogni momento è un buon momento per visitare la Finlandia.